Tonino Casula
[ENG] Tonino Casula (Seulo 1931) is a visual artist and theoretician involved in the study of vision and perception. Since 1988 he has abandoned traditional media to dedicate himself to the production of electronic artworks, tracing a solitary and radical path. In fifteen years of “abstract cinema” (he loves to call it so), Tonino has realized original and immediately recognizable artworks, withdrawing ancestral signs and shapes that he managed to radicate in the electronic medium, especially in his 3d animations. With the two exhibitions here presented we would like to give tribute to an extraordinary artist whose brave practice is still underrated and unrecognized.
[ITA] Tonino Casula nasce a Seulo nel 1931. Da sempre interessato a un’indagine sulla visione e la percezione, dal 1988 abbandona le tecniche tradizionali per dedicarsi a opere elettroniche, perseguendo una strada radicale e solitaria. In quindici lunghi anni di “cinema astratto” (così ama definirlo), Tonino ha realizzato opere uniche ed immediatamente riconoscibili, recuperando forme e segni ancestrali che è stato capace di radicare nel mezzo elettronico, in particolare nelle sue animazioni video in 3d. Con le due mostre qui presentate, realizzate tra 2015 e 2016, abbiamo voluto rendere omaggio ad un artista straordinario e alla sua pratica coraggiosa e tuttora sottostimata e poco conosciuta.
[ENG] Following Salvatore Moro’s exhibition, Montecristo Project presents a new display on the island to exhibit a series of digital prints, a six-hands work by Tonino Casula, Enrico Piras and Alessandro Sau. These photographic works were realized during Casula’s exhibition organized by Montecristo Project in 2015 into an abandoned greenhouse in the south of Sardinia.
On that occasion paper and metal sculptures were built to host the video projections of Tonino Casula. Those sculptures represented a first way of dealing with the construction of an ideal space to host the video works of Tonino. The documentation of the sculptures and of the projection they hosted, resulted in the production of the prints we are today presenting in a new setting on the island. Together with these photographs we are presenting a scaled architectural model in white concrete, designed as an open space to host Casula’s work in a permanent outdoor location.
This scaled model proposes an open formal unit, as if it was a dolmen or a cromlech. The triangular modules, borrowed from a recurrent shape in Casula’s videos, are placed as primitive weights on the ground balancing each other. This shape is thought to be open to the environment, a techno archaic monument ready to get coloured by Casula’s psychedelic videos.
[ITA] Dopo la mostra di Salvatore Moro, Montecristo project presenta un nuovo progetto di allestimento sull’isola per l’esposizione di una serie di stampe digitali frutto di un lavoro a sei mani tra Tonino Casula, Enrico Piras ed Alessandro Sau. Queste opere fotografiche sono state realizzate durante la mostra di Casula all’interno del progetto Occhio Riflesso nel 2015. In quell’occasione sono state costruite sculture di carta con corpo metallico su cui sono stati proiettati i lavori video di Casula. Questi lavori rappresentavano una prima forma di spazio costruito per ospitare in maniera ideale le opere di Tonino. La documentazione di queste opere installative ha portato poi alla produzione di una serie di stampe digitali che sono il corpo principale di lavori oggi esposti sull’isola.
Assieme a queste stampe digitali è presentato un modello architettonico in scala in cemento per un progetto di struttura all’aperto, pensata per ospitare al meglio le proiezioni video dell’artista. L’architettura, composta di triangoli equilateri modulari in cemento, cerca di accostarsi in maniera ideale al ritmo visivo delle opere video dell’artista. In questi lavori ritroviamo evidenti gli stessi arcaismi formali presenti nel lavoro di altri grandi artisti sardi del 900, come Nivola, Sciola e Maria Lai; in Casula però, questo ritmo antico e primitivo della forma, viene virtualizzato dal suo stesso mezzo tecnologico di espressione: la video- animazione in 3d.
Questo modellino architettonico in scala propone dunque un'unità formale aperta, come se si trattasse della disposizione delle grandi pietre di un antico dolmen o di un cromlech. La messa in opera di questi moduli è leggermente imprecisa, secondo un andamento primitivo di pesi sul terreno bilanciati tra loro. La forma architettonica è pensata aperta allo spazio circostante, come un grande origami pronto a colorarsi delle luci psichedeliche dei video di Casula.
Tonino Casula
[ENG] Tonino Casula (Seulo 1931) is a visual artist and theoretician involved in the study of vision and perception. Since 1988 he has abandoned traditional media to dedicate himself to the production of electronic artworks, tracing a solitary and radical path. In fifteen years of “abstract cinema” (he loves to call it so), Tonino has realized original and immediately recognizable artworks, withdrawing ancestral signs and shapes that he managed to radicate in the electronic medium, especially in his 3d animations. With the two exhibitions here presented we would like to give tribute to an extraordinary artist whose brave practice is still underrated and unrecognized.
[ITA] Tonino Casula nasce a Seulo nel 1931. Da sempre interessato a un’indagine sulla visione e la percezione, dal 1988 abbandona le tecniche tradizionali per dedicarsi a opere elettroniche, perseguendo una strada radicale e solitaria. In quindici lunghi anni di “cinema astratto” (così ama definirlo), Tonino ha realizzato opere uniche ed immediatamente riconoscibili, recuperando forme e segni ancestrali che è stato capace di radicare nel mezzo elettronico, in particolare nelle sue animazioni video in 3d. Con le due mostre qui presentate, realizzate tra 2015 e 2016, abbiamo voluto rendere omaggio ad un artista straordinario e alla sua pratica coraggiosa e tuttora sottostimata e poco conosciuta.
[ENG] Following Salvatore Moro’s exhibition, Montecristo Project presents a new display on the island to exhibit a series of digital prints, a six-hands work by Tonino Casula, Enrico Piras and Alessandro Sau. These photographic works were realized during Casula’s exhibition organized by Montecristo Project in 2015 into an abandoned greenhouse in the south of Sardinia.
On that occasion paper and metal sculptures were built to host the video projections of Tonino Casula. Those sculptures represented a first way of dealing with the construction of an ideal space to host the video works of Tonino. The documentation of the sculptures and of the projection they hosted, resulted in the production of the prints we are today presenting in a new setting on the island. Together with these photographs we are presenting a scaled architectural model in white concrete, designed as an open space to host Casula’s work in a permanent outdoor location.
This scaled model proposes an open formal unit, as if it was a dolmen or a cromlech. The triangular modules, borrowed from a recurrent shape in Casula’s videos, are placed as primitive weights on the ground balancing each other. This shape is thought to be open to the environment, a techno archaic monument ready to get coloured by Casula’s psychedelic videos.
[ITA] Dopo la mostra di Salvatore Moro, Montecristo project presenta un nuovo progetto di allestimento sull’isola per l’esposizione di una serie di stampe digitali frutto di un lavoro a sei mani tra Tonino Casula, Enrico Piras ed Alessandro Sau. Queste opere fotografiche sono state realizzate durante la mostra di Casula all’interno del progetto Occhio Riflesso nel 2015. In quell’occasione sono state costruite sculture di carta con corpo metallico su cui sono stati proiettati i lavori video di Casula. Questi lavori rappresentavano una prima forma di spazio costruito per ospitare in maniera ideale le opere di Tonino. La documentazione di queste opere installative ha portato poi alla produzione di una serie di stampe digitali che sono il corpo principale di lavori oggi esposti sull’isola.
Assieme a queste stampe digitali è presentato un modello architettonico in scala in cemento per un progetto di struttura all’aperto, pensata per ospitare al meglio le proiezioni video dell’artista. L’architettura, composta di triangoli equilateri modulari in cemento, cerca di accostarsi in maniera ideale al ritmo visivo delle opere video dell’artista. In questi lavori ritroviamo evidenti gli stessi arcaismi formali presenti nel lavoro di altri grandi artisti sardi del 900, come Nivola, Sciola e Maria Lai; in Casula però, questo ritmo antico e primitivo della forma, viene virtualizzato dal suo stesso mezzo tecnologico di espressione: la video- animazione in 3d.
Questo modellino architettonico in scala propone dunque un'unità formale aperta, come se si trattasse della disposizione delle grandi pietre di un antico dolmen o di un cromlech. La messa in opera di questi moduli è leggermente imprecisa, secondo un andamento primitivo di pesi sul terreno bilanciati tra loro. La forma architettonica è pensata aperta allo spazio circostante, come un grande origami pronto a colorarsi delle luci psichedeliche dei video di Casula.